SENIGALLIA Ospedale civile - Ospedali d'Italia

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SENIGALLIA Ospedale civile

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Fin dal XIV sec. a Senigallia esistevano cinque ospedali: l'Ospedale San Salvatore, delle Vergini, di Santa Maria Maddalena, di Santo Spirito e di San Lazzaro. Altri tre erano dislocati vicino alla città: l'ospedale del monastero di Santo Stefano in contrada Cavallo, quello della chiesa di San Vito presso il Brugnetto e quello di Scapezzano. L'ospedale di San Salvatore cambiò nome in Ospedale della Misericordia quando il duca Giovanni della Rovere fece edificare, accanto ad esso, una cappella a Santa Maria della Misericordia. L'ospedale abbandonò la sua sede originaria nel periodo napoleonico, quando venne trasferito per concessione del vicerè del Regno italiaco, Eugenio di Beauharnais, nell'ex convento di Santa Maria Maddalena. In questo luogo l'ospedale rimase fino al 1930, anno in cui fu demolito dal terremoto. La nuova sede venne individuata nell'area dell'ex convento dei Cappuccini, inaugurata nel 1931 e rimasta fino ad oggi, articolandosi ed ampliandosi con vari edifici e padiglioni. Fin dai primi anni del XVIII secolo all'ospedale fu assegnato anche il compito dell'assistenza degli esposti, e assunse quindi la denominazione di "Ospedale degli infermi e degli esposti". Dal 1808 al 1815 l'amministrazione dell'istituto venne probabilmente assegnata alla Congregazione di carità del Regno d'Italia napoleonico.
Nel 1865 fu istituita a Senigallia la Congregazione di carità, cui venne affidata l'amministrazione dell'orfanotrofio femminile S. Maria della Mercede e dell'orfanotrofio maschile Sceberras Testa Ferrata. Dal 1882 fu concentrato nella Congregazione di carità anche il neo istituito asilo di mendicità, e ancora nel 1927 l'asilo infantile di fondazione comunale. Nei primi anni del '900 venne ipotizzato il concentramento nella Congregazione di carità anche dell'ospedale degli infermi e degli esposti, ma la proposta non ebbe seguito per il parere negativo dell'allora ministro dell'interno Giolitti, il quale suggerì invece la costituzione di una Federazione delle opere pie, che riunisse le due amministrazioni, le quali restarono comunque separate. La Federazione venne istituita con atti deliberativi degli enti del 1910, ma non ottenne mai il decreto reale di approvazione e non costituì una nuova istituzione con personalità giuridica, pur continuando ad operare. Con la Federazione le due amministrazioni rimasero separate, ma agirono insieme per gli atti e le spese comuni, per servizi ed acquisti. Nel 1937, a seguito della l. 3 giugno 1937 n. 847, venne istituito l'Ente comunale di assistenza, che subentrò alla soppressa Congregazione di carità nell'amministrazione delle opere pie. Poiché, tuttavia, la legge prevedeva che gli ECA si occupassero solo di assistenza generica e non specifica e che le opere pie potessero essere decentrate con regio decreto, si propose l'istituzione degli Istituti riuniti di assistenza e beneficenza. La proposta non ebbe seguito e con r.d. 16 giugno 1939 le opere pie vennero affidate al Consiglio di amministrazione dell'ospedale che ne assunse l'amministrazione, pur essendo tale situazione giuridicamente anomala. Di fatto, dal 1939 la Federazione amministrativa non esisteva più, ma la denominazione rimase in uso anche negli atti ufficiali, tanto che a seguito di una vicenda giudiziaria il Consiglio d'amministrazione dell'ospedale, con delibera n. 224 del 6 maggio 1962, prese atto della cessazione della Federazione tra l'Ospedale degli infermi e degli esposti e la Congregazione di carità. L'amministrazione delle varie Opere pie da parte del Consiglio d'amministrazione dell'ospedale durò sino alla fine degli anni '60 del Novecento, quando l'ospedale venne dichiarato ente ospedaliero, assumendo autonomia giuridica. Con legge 12 febbraio 1968 n. 132, difatti, l'ospedale civile di Senigallia venne dichiarato ente ospedaliero con la denominazione di Ospedale generale provinciale. Già dal 1966 l'istituto per gli esposti aveva cessato la propria attività. Nel 1970 le opere pie amministrate furono distaccate dall'ente ospedaliero e costituirono gli Istituti riuniti di assistenza e beneficenza (IRAB). L'ente ospedaliero rimase attivo fino al 1980, quando con decreto del presidente della giunta regionale n. 26930 del 30 dicembre 1980 venne istituita l'Unità sanitaria locale n. 8, cui furono assegnate, con un ulteriore decreto n. 1198 del 31 marzo 1981, le competenze degli enti ospedalieri disciolti di Ostra, Ostra Vetere, Corinaldo e Senigallia (dal 1988 anche il comune di Arcevia entrò nell'ambito territoriale della USL 8). Con delibera del presidente della giunta regionale n. 107 del 20 gennaio 1995 fu costituita l'Azienda unità sanitaria locale n. 4, che entrò in funzione a decorrere dal primo febbraio, subentrando alla precedente USL 8. L'ospedale di Senigallia divenne struttura ospedaliera della nuova Azienda; attualmente esso costituisce il presidio ospedaliero della ASUR Marche - Zona territoriale n. 4 di Senigallia.

Testo: L’Ospedale civile di Senigallia 1929-1985 – Stampato dal Comune nel 1986

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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